Percorso Mountain bike e Cavallo 1
Pian dei Prati – Strada della Todt – Cantoniera Pianello – San Pietro – Carpegna.
Lunghezza:15,500 Km –
Sentieri CAI: 123 – 119 – 17 – 118
L’itinerario ha inizio nei pressi del Parco Faunistico di Pian dei Prati (748 m): percorrendo il sentiero CAI 123, inizialmente asfaltato, si attraversa un piccolo bosco di cerro prima di giungere a zone pascolive aperte. Queste vaste praterie sono terreno di caccia per rapaci, tra cui falconidi come il gheppio (Falco tinnunculus), il falco pellegrino (Falco peregrinus), l’albanella minore ed accipitridi, quale la poiana (Buteo buteo), che sovente sorvolano queste zone in cerca di micromammiferi. Indubbia è inoltre la presenza del cinghiale (Sus scrofa), resa ben visibile dal deterioramento del cotico erboso in alcuni tratti a causa dell’attività di “grufolamento” di questi grossi ungulati selvatici. Percorrendo la mulattiera sulla destra, che sale per qualche centinaio di metri di strappo ripido ed accidentato, in località Cerdirosso (ca. 860 m) ci si ricongiunge, all’altezza della prima curva a destra, con il sentiero CAI 119 proveniente dalla frazione delle Piane. Continuando a salire ancora fino al pianoro di Cima di Raggio (950 m), sulla sinistra, si trova un piccolo sentiero accennato tra l’erba che s’inoltra nel pascolo, in direzione del Sasso Simone.
Questa parte dell’itinerario è di ampio respiro, tutta in falsopiano. Passato un antico fontanile in pietra, in prossimità di aree di sosta attrezzate per pic-nic, si svolta a sinistra girando attorno al versante toscano del massiccio calcareo del Simone e ci si congiunge al sentiero CAI 117.
Si gira a sinistra, ed attraversate le suggestive aree calanchive e la paleofrana del Sasso piegare verso destra: il viaggio prosegue nella Cerreta dei Sassi, imponente bosco di cerro, specie arborea dominante, accompagnata da aceri e carpini, faggi e frassini e dal sottobosco ornato dalle belle e profumate fioriture di bucaneve (Galanthus nivalis), aglio orsino (Allium ursinum), iris (Iris graminea), fiordaliso (Centaurea montana) e giglio martagone (Lilium martagon).
Il cammino prosegue interamente tra le fresche ombre della macchia: d’inverno il tragitto è reso malagevole dalla scivolosità del terreno argilloso. Abbandonato il sentiero CAI 117, che prosegue in zona Banditella, direzione Miratoio, si rimane sulla destra e, percorrendo l’itinerario CAI 118, si scende verso il Passo Cantoniera: prima di giungere al Ranco del Cerro (991 m), dove la mulattiera incrocia la strada provinciale Cantoniera-Valpiano, si incontra un “passo” di recinzione che è bene richiudere al passaggio, onde evitare l’uscita di eventuale bestiame al pascolo.
Attraversata dunque la provinciale, si percorre sulla sinistra un breve passaggio boscato che ci conduce alla Cantoniera (1007 m). Immersa nel verde, l’area di sosta attrezzata del Parco, dotata di tavoli pic-nic, fontana e servizi igienici, è luogo ideale per una pausa rigeneratrice. Riprendendo la strada provinciale, in direzione Carpegna, al primo tornante si volta a sinistra: dopo una cinquantina di metri si imbocca sulla destra una pista sbrecciata che viaggia, tra pascoli e coltivi, alle pendici del Monte Carpegna. Oltrepassato il fosso, si trova la Celletta della Madonna del Pianello (916 m): recentemente ristrutturata dal Parco, la cappella in epoche passate era luogo di sosta e di preghiera, nonché ricovero di pellegrini in viaggio lungo la Strada Romea. Proseguendo, s’incontra la frazione di San Pietro: alle prime case, si volta in discesa sulla destra, giungendo così alla provinciale. Nei pressi dell’incrocio, la sede del Circolo Ippico, rappresenta il traguardo per coloroche abbiano deciso di percorrere quest’itinerario a cavallo.
A chi abbia scelto la bicicletta, si suggerisce a San Pietro di scendere lungo via Castacciaro sino al Poggio; un’ultima discesa sulla destra, laterale al Palazzo dei Principi, conduce in Piazza Conti, centro di Carpegna.
Parco faunistico di Pian dei Prati
In località Pian dei Prati, al confine tra i comuni di Frontino e Carpegna, lungo parte del corso del torrente Seminico, sorge l’omonimo parco faunistico, che con i suoi 5,5 ettari di superficie coperta da prati, siepi e piccoli boschetti, nonché zone cespugliate a biancospino, ginestra e rosa canina, rappresenta un ottimo sito per realizzare attività di educazione ambientale.
La struttura, dotata di camminamenti interni e tabellazione informativa, contiene dei piccoli ricoveri in legno (stalle, fienili, voliere) atti a custodire animali di bassa corte tipici della tradizione agricola locale ed esemplari di fauna selvatica (caprioli, ad esempio).
All’entrata, un prefabbricato ospita biglietteria e sala didattica. Attualmente, l’area faunistica è sede di un progetto di restocking del gufo reale realizzato dall’Ente Parco in collaborazione con il WWF Italia: lo scopo è realizzare uno studio di fattibilità per analizzare le principali caratteristiche ambientali e le aree con condizioni ecologiche ottimali onde ricostituire, o comunque incrementare, la popolazione locale di Bubo bubo.
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