L’allevamento può salvare la biodiversità?

Sì, se fatto in armonia col territorio.

Nell’immaginario collettivo, pascoli e allevamento sembrano appartenere al passato, o peggio, essere visti come un problema per l’ambiente. Eppure, nelle zone montane e marginali come l’Appennino, l’allevamento estensivo è una pratica ecologica che aiuta a mantenere vivi paesaggi e habitat unici.

In particolare, il pascolamento controllato è fondamentale per la cura di ambienti delicati come i prati sommitali. Gli animali – mucche, pecore, capre – non solo si nutrono, ma impediscono che i prati vengano invasi da cespugli e bosco, mantenendo così lo spazio aperto per fiori rari, insetti e uccelli specializzati.

Non a caso, progetti europei come LIFE ShepForBio riconoscono il valore dell’allevamento montano come strumento di conservazione. L’obiettivo? Sostenere le aziende agricole locali, favorire il ricambio generazionale, promuovere una gestione sostenibile dei pascoli.

Dietro ogni gregge che attraversa un sentiero, c’è una storia di equilibrio tra natura e cultura. Ogni campanaccio racconta una convivenza antica tra uomo e paesaggio.

Dal 21 al 25 maggio, a Miratoio, vi aspettiamo per Il respiro del prato. Storie di mandrie, di erbe e magie, dove queste storie prenderanno voce.

Il 22 maggio, l’incontro con Tommaso Campedelli ci porterà dentro il progetto LIFE ShepForBio e il ruolo dell’allevamento nella tutela degli habitat di prateria.

INFO e PRENOTAZIONI

Telefono e WhatsApp – 328 7268745
✉ Email – microcosmi.parcosimone@gmail.com

Iniziativa promossa da Parco Sasso Simone e Simoncello. A cura di Figli del mondo APS, Roberto Sartor e Lia Maggioli, in sinergia con Sagra del Prugnolo e nell’ambito del progetto “Paesaggi Sociali” della Rete RES – educazione alla sostenibilità della Regione ER.