Itinerario Trekking 2 – Percorso della cerreta – Partenza Cantoniera
Cantoniera Sasso Simone Carpegna
Dslivello: 200 m – Difficoltà:T/E
Sentieri CAI: 118
Durata 3h 45 min.
Il sentiero prende avvio dalla località Cantoniera, uno dei luoghi del comune di Carpegna più noti per la presenza di prati, attrezzati come aree sosta, ai bordi del bosco nei quali è possibile trascorrere piacevoli ore al fresco nei periodi estivi o piacevoli giornate con la neve in quelli invernali.
Il Passo Cantoniera si trova, infatti, a quota 1007 m slm, pertanto, durante il periodo invernale, ci si può trovare sovente la neve.
Partendo dai parcheggi auto e dirigendosi verso Sud-Ovest è semplice individuare i segni del sentiero CAI 118.
Dopo un breve tratto di strada bianca, all’interno del bosco, è necessario attraversare la strada asfaltata e riprendere il sentiero sul lato sinistro della stessa; questa permette di tuffarsi da quel momento in poi in un bosco di 800 ettari.
In questo primo tratto il sentiero segue un’antica strada e risulta essere quindi di facile percorrenza, anche se numerosi sono ormai i vicoli che corrono paralleli, si consiglia in ogni modo di seguire sempre il sentiero principale.
Questa parte di bosco e composto principalmente di aceri, ornielli, carpini e cerri; numerosi sono gli arbusti che stanno alla base dei tronchi, quali: agrifoglio, rovi, sanguinello, lantana, ecc… In primavera il sottobosco è ricco di primule e viole, per poi lasciare il posto alle fioriture del giglio martagone ed infine in autunno ai tappeti di ciclamini e delle numerose specie di funghi.
#E# Giunti in prossimità dell’incrocio con un altro sentiero, proveniente da Miratoio, proseguire sempre per il sentiero CAI 118 fino a giungere al valico fra i due Sassi, questo punto passa il confine fra la regione Marche e la Toscana.
Da qui si possono seguire le indicazioni dell’itinerario Trekking 1 (percorso paesaggistico dei Sassi), consigliando di percorrere il sentiero CAI 119B che permette di costeggiare il versante Est del Sasso Simone, quello appartenente alla Regione Marche.
Numerosi sono i massi che per crollo si sono staccati dalla parete del Sasso Simone e sono rotolati all’interno del bosco o sui quali lo stesso si è formato.
Il paesaggio è particolarmente spettacolare, infatti gli anfratti costituiti dalle rocce fanno pensare a possibili tane e nascondigli per gli animali selvatici.
Impossibile non pensare che fra quelle potrebbe aver trovato riparo un lupo, o che tuttora visto il suo ritorno nell’Appennino vi faccia ancora39 sosta durante i suoi lunghi trasferimenti o dopo una battuta di caccia.
Numerosi devono essere i cinghiali, a giudicare dai segni lasciati sul terreno dai loro musi ed i caprioli; anche i mustelidi, quali: donnole, faine e tassi frequentano la zona con assiduità, dal momento che ci troviamo in uno dei boschi meno soggetti ad antropizzazione, eccezione fatta per la presenza del poligono militare che, però non ha avuto un grosso impatto in questa zona.
Il sentiero si congiunge con il già numerato sentiero CAI 119 che a sinistra conduce al centro abitato di Carpegna ed a destra sale fino al grande faggio ai piedi del Sasso Simone e di qui alla sommità dello stesso.
Per raggiungere Carpegna è necessario, ritornando per la stessa strada verso il faggio, svoltare a sinistra e seguire il sentiero CAI 119 che attraversa la zona ecotonale adibita a pascolo.
Le fasce ecotonali presenti ai margini dei boschi sono molto importanti nell’equilibrio naturale e costituiscono una delle aree più frequentate dagli animali, siano essi: uccelli, mammiferi, insetti o rettili.
Questa zona, recintata in quanto poligono militare, in estate è frequentata dal bestiame di tutti gli allevatori dei paesi limitrofi che utilizzano l’intera area come pascolo.
Le mucche hanno così la possibilità di rimanere all’aperto dal mese di giugno a quello di ottobre, partorendo al pascolo i loro vitellini.
Anche per questo motivo la carne locale è particolarmente pregiata e ricercata.
Lungo il sentiero si passa in prossimità di un fontanile, costruito per abbeverare il bestiame, questo è uno dei pochi punti in cui si può trovare acqua nei pressi del Sasso Simone e Simoncello (una delle cause dell’abbandono della città è stata proprio l’assenza di acqua).
In primavera in questi abbeveratoi è possibile trovare i tritoni.
Arrivati all’incrocio con la strada costruita dai militari scendere a destra, seguendo la stessa, fino ad incontrare sulla sinistra nuovamente il sentiero CAI 119 che attraversa un boschetto e sbuca a qualche centinaio di metri dal centro del paese, in prossimità del Lago delle Trote a Carpegna.
I funghi
Sono numerose le specie di funghi che crescono in questo bosco, fra i più pregiati e raccolti ci sono: chiodini (Armillaria mellea), galletti (Cantharellus cibarius), finferli (Cantharellus lutescens), trombette dei morti (Craterellus cornucopioides), russole (Russola sp.) e porcini (Boletus sp.).
E’ presente nel Parco una Mostra Micologica permanente presso il C.
I.S.A.M. di Giglio martagone San Sisto con calchi di gesso di tutte le specie presenti nel territorio, si consiglia la visita per un maggior approfondimento.
San Sisto è inoltre conosciuta per la sua antica Sagra del Fungo che si tiene ogni anno l’ultima domenica di settembre e la prima domenica i ottobre.
I Tritoni
I tritoni, appartenenti all’ordine degli Urodeli, insieme alle salamandre, sono per la maggior parte dell’anno terragnoli, ma in primavera entrano in acque completamente ferme, o poco mosse, per riprodursi.
Nel periodo di maggio e giugno i maschi sviluppano una caratteristica livrea nuziale che consiste, generalmente, in una cresta cutanea flessibile e vivacemente colorata sulla coda e che spesso continua sul dorso.
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