Il loro profilo è inconfondibile, da sempre sono un punto di riferimento fondamentale per chi attraversa questo territorio, imponendosi alla vista ed esercitando una grande forza evocativa.
Attorno a loro si estendono boschi, prati e ambienti rurali punteggiati da castelli, rocche e borghi che raccontano storie affascinanti, come nel caso della città-fortezza del Sasso, edificata da Cosimo I de’ Medici intorno alla metà del XVI secolo.
L’elemento morfologico piú significativo dell’area è rappresentato dal netto contrasto tra gli affioramenti calcarei, che formano i principali rilievi, e quelli a prevalente componente argillosa, che danno luogo a un paesaggio dolce e collinare.
Percorrendo i sentieri del Parco del Sasso Simone e Simoncello ci si accorge dell’estrema diversificazione della vegetazione presente. L’area intorno ai due Sassi, argillosa, è occupata da un bosco a dominanza di cerro, esteso piú di 800 ettari ; rilevante è la presenza di specie quali faggio, carpino, sia bianco che nero, aceri e frassino nonché sorbo montano e domestico; presenti inoltre boschi a nocciolo e acero sul Monte Carpegna e a est del Sasso Simone che nella stagione autunnale si tingono di un verde-rosso dalle sfumature piú varie.
Le parti elevate del Monte Carpegna, un tempo occupate da faggio e abete bianco e disboscate in tempi storici, ospitano oggi prati-pascolo che nella tarda primavera si ricoprono dei colori delle numerose specie di orchidee. Ma il cuore verde del Parco nasconde anche la storia della Città del Sasso, edificata da Cosimo I de’ Medici a partire dal 1560 e che doveva simboleggiare il potere centrale della casata, in un’area periferica dello stato difficilmente governabile. Questa città-fortezza sorse con criteri urbanistici tardo-rinascimentali; contava circa 50 case di uguali dimensioni compresa la residenza del capitano, il tribunale, le prigioni e una cappella in aggiunta alla vecchia chiesa. Ancora oggi è ben visibile una grande cisterna per gli usi civici e se ne riconoscono ancora due per uso militare. Erano presenti altresì casematte, depositi di armi e munizioni, un forno, una fucina, una buca di fusione, un portico per il mercato settimanale e due porte d’accesso. Diverse strade collegavano il Sasso con i castelli vicini, e una “maestra” selciata, comunicava direttamente con Firenze. L’idea strategico-militare di creare una città-fortezza sul Sasso crollò quando il peggioramento climatico rese pressoché impossibile la vita a quote così elevate; nel 1627 la fortezza contava 46 abitanti e cinquant’anni dopo, ormai deserta, fu disarmata.
Oggi il territorio dei Sassi è abitato solo dalla fauna tipica dell’Appennino centrale e registra la presenza stabile del Lupo appenninico, oggetto in passato di una caccia sfrenata da parte dell’uomo.
Oggi il Parco Naturale del Sasso Simone e Simoncello ha valorizzato maggiormente questo territorio, già ricco di valenze storiche e naturalistico-ambientali; la visita all’area protetta ed al territorio dei Comuni del Parco può soddisfare chiunque; chi cerca la bellezza dei panorami o la suggestione di una escursione in natura così come gli amanti della buona tavola o chi è alla ricerca delle testimonianze storiche del territorio.
Le visite accompagnate da Guide del Parco si svolgono soprattutto nel periodo estivo, mentre durante tutto l’anno funziona un servizio di Guide per gruppi organizzati o per le scolaresche; per quest’ultime numerose sono anche le proposte di Educazione Ambientale promosse dal Parco. A piedi, a cavallo o in mountain bike: scegliete voi come scoprire il Parco naturale del Sasso Simone e Simoncello
Qui trovi i file per vedere o scaricare il nostro depliant di presentazione.
Per farne richiesta ci puoi contattare a: info@parcosimone.it
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